Recentemente, la Corte di Cassazione ha emesso un’ordinanza che cambia il modo di calcolare la quota di partecipazione agli utili nelle imprese familiari (ordinanza n. 3266 del 5 febbraio 2024). Tradizionalmente, questa quota veniva determinata in base all’incidenza diretta del lavoro del familiare sui risultati economici dell’azienda. La Corte ha ora stabilito che la quota deve essere calcolata sulla base della quantità e qualità del lavoro svolto, indipendentemente dall’incidenza causale sui risultati.

Valutazione Dinamica e Completa

L’impresa familiare è vista come un’entità dinamica, soggetta alle variazioni del mercato. Quindi, quando si liquida la quota di un familiare, è necessario considerare anche i fattori di produzione che, sebbene estranei all’attività del familiare, hanno contribuito all’aumento della redditività dell’azienda. Analogamente, i fattori che hanno causato un decremento devono essere inclusi nella valutazione.

Implicazioni Pratiche

Questa nuova direttiva garantisce una distribuzione più equa degli utili, riconoscendo l’importanza del contributo di ciascun familiare non solo in termini di risultati economici, ma anche di impegno e qualità del lavoro svolto. L’approccio olistico della Corte di Cassazione favorisce una gestione più giusta e sostenibile delle imprese familiari, riconoscendo tutte le variabili che influenzano il successo dell’azienda.

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